Licenze per il Software libero e open source

Le licenze di software libero sono emerse negli anni 80’ per costruire e diffondere il software libero. Esse si distinguono in base all’effetto della clausola di copyleft (in italiano “permesso d’autore”, indica che l’autore, in quanto detentore originario dei diritti, concede ai fruitori della sua opera la possibilità di utilizzarla, diffonderla e spesso anche modificarla liberamente, pur nel rispetto di alcune condizioni essenziali) applicata.
Esempi di alcune licenze di software libero:

Non Copyleft:

Licenze BSD
Le licenze BSD sono una famiglia di licenze permissive, senza copyleft, per software. Molte sono considerate libere ed open source. Il loro nome deriva dal fatto che la licenza BSD originale (detta anche licenza BSD con 4 clausole) fu usata originariamente per distribuire il sistema operativo Unix Berkeley Software Distribution (BSD), una revisione libera di Unix sviluppata presso l’Università di Berkeley.
Le seguenti licenze derivano dal BSD:
  • NetBSD: usa una licenza BSD con 2 clausole
  • FreeBSD: usa una licenza BSD con 2 clausole con una dichiarazione addizionale alla fine che dice che i punti di vista dei contributori non sono politiche ufficiali del progetto FreeBSD. Inoltre usa anche la FreeBSD Documentation License, una licenza simile alla BSD Documentation License che è specifica per la documentazione
  • Licenza MIT: la licenza del “Massachusetts Institute of Technology” (licenza “MIT”) è basata sulla licenza BSD con la maggior parte delle clausole rimosse ed un permesso esplicito per sottolicenziare e vendere il software
  • OpenBSD: usa una licenza modellata sulla base della licenza ISC per tutto il software addizionale creato dal progetto, è funzionalmente una licenza BSD con 2 clausole, senza clausole addizionali o altre conseguenze coinvolte
  • NCSA Open Source License: combina il testo delle licenze MIT e BSD ed è equivalente alla licenza BSD con 3 clausole
  • Xiph.Org Foundation: usa la licenza BSD con 3 clausole per le librerie binarie dei suoi progetti senza differenze significative dalla licenza BSD modificata
  • Lava License: licenza con spunto dalla licenza BSD Originale (a 4 clausole)
(Fonte: Wikipedia)

Licenza Apache
La Licenza Apache (ingl: Apache License e Apache Software License nelle versioni precedenti alla 2.0) è una licenza di software libero non copyleft scritta dalla Apache Software Foundation (ASF) che obbliga gli utenti a preservare l’informativa di diritto d’autore e d’esclusione di responsabilità nelle versioni modificate.
Secondo i termini della Licenza Apache tutti i software realizzati dalla ASF sono protetti da tale licenza e chiunque la voglia usare ne può usufruire. Infine, nel codice redistribuito si deve preservare in ogni file licenziato qualsiasi informativa di diritto d’autore e di brevetti presente ed in ogni file modificato si deve aggiungere un’informativa specificando che il file è stato modificato. (Fonte: Wikipedia)

Licenza WTFPL
La Licenza WTFPL (ingl: Do What The Fuck You Want To Public License, in italiano “Licenza Pubblica, Facci quel cazzo che vuoi”) è una licenza di software libero. La versione 2 è da considerarsi priva di copyleft e compatibile con la GNU GPL. La versione 1 non è invece libera, in quanto non consente la modifica dell’opera.
La WTFPL 2 permette la distribuzione e la modifica del software e incoraggia l’utente a fare ciò che vuole con il codice del programma. Di fatto equivale al pubblico dominio. (Fonte: Wikipedia)

Licenza PHP (Hypertext Pre‐Processor)
La Licenza PHP (PHP License) è la licenza sotto cui è distribuito software PHP. La licenza PHP, secondo la Free Software Foundation è una licenza libera non copyleft, ed è approvata come licenza open source dalla Open Source Initiative, un’organizzazione fondata nel febbraio 1998 dedita a promuovere software open source.
Non è compatibile con la GPL (GNU General Public License) per via delle restrizioni sull’uso del termine PHP. La licenza PHP è progettata per incoraggiare la diffusione del codice sorgente. Lo Zend Engine, interprete che si occupa di compilare ed eseguire gli script PHP, viene rilasciato sotto licenza Zend Engine (Zend Engine License) molto simile alla licenza PHP. (Fonte: Wikipedia)


Copyleft Debole:

GNU Lesser General Public License (abbreviata in GNU LGPL o solo LGPL)
La GNU Lesser General Public License (abbreviata in GNU LGPL o solo LGPL) è una licenza di software libero creata dalla Free Software Foundation, studiata come compromesso tra la GNU General Public License e altre licenze non copyleft come la Licenza BSD, la Licenza X11 e la Licenza Apache. Fu scritta nel 1989 (aggiornata nel 1991 e nel 2007) da Richard Stallman, con l’ausilio legale di Eben Moglen.
La LGPL è una licenza di tipo copyleft ma, a differenza della licenza GNU GPL, non richiede che eventuale software “linkato” al programma sia pubblicato sotto la medesima licenza. È principalmente usata per le librerie software, infatti a volte è chiamata “Library GPL”, è però utilizzata anche da applicativi, come “Mozilla Firefox”, “OpenOffice.org” o “LibreOffice”.
  • Versione 1 ‐ GPL v1 (1989): la GPL iniziale era basata su una combinazione di licenze di software libero simili usate dalle prime versioni di “GNU Emacs”, “GNU Debugger” e “GNU C Compiler”.
    Quando queste licenze sono state pubblicate per la prima volta, erano simili alle licenze GPL esistenti, ma sono state adattate a ciascun programma, rendendole non conformi.
    L”obiettivo della “GNU GPL” era sviluppare una licenza che potesse essere utilizzata per qualsiasi progetto, consentendo a numerosi progetti di contribuire con codice.
  • Versione 2 ‐ GPL v2 (1991): la clausola “Liberty or Death” (Sezione 7) della versione numero 2, “GPL v2”, ha visto i cambiamenti più significativi nella libertà degli utenti.
    La sezione 7 include un disclaimer, in cui si afferma che i licenziatari possono distribuire un’opera coperta da “GPL” solo se possono soddisfare tutti i termini della licenza, indipendentemente da qualsiasi altro vincolo legale a cui potrebbero essere soggetti.
    Nel 1990 era chiaro che una nuova versione meno permissiva della licenza sarebbe stata strategicamente utile. Pertanto, quando la “GPL v2” è stata introdotta nel 1991, è stata accompagnata da una seconda licenza denominata “GNU Lesser General Public License” (“LGPL”) per simboleggiare quella visione.
  • Versione 3 ‐ GPL v3 (2007): nel corso dei 15 anni della sua evoluzione, i sostenitori dei programmi gratuiti si sono preoccupati dei problemi con la licenza “GPL v2” che potrebbero consentire a qualcuno di utilizzare in modo improprio il codice con licenza “GPL” in un modo contrario all’obiettivo del licenziante.
    Tivoization ‐ l’uso di software con licenza “GPL” in hardware che rifiuta di eseguire versioni modificate del suo software proprietario ‐ difficoltà di compatibilità paragonabili a quelle poste dalla “GNU Affero General Public License” e le negoziazioni di Microsoft con i distributori del software gratuito e open source sono state solo alcune delle sfide.
    La versione successiva della licenza open source GPL, “GPL v3”, è stata pubblicata nel giugno 2007, per tentare di risolvere questi problemi.
(Fonte: Wikipedia)

Mozilla Public License (MPL)
La Mozilla Public License (MPL) è una licenza di software libero. La versione 1.0 fu sviluppata da Mitchell Baker quando lei lavorava come avvocato alla “Netscape Communications” e la versione 1.1 quando era alla “Mozilla Foundation”.
La MPL è stata concepita come una versione ibridata di una licenza BSD modificata e la GNU General Public License. (Fonte: Wikipedia)

Eclipse Public License (EPL)
La Eclipse Public License (EPL) è una licenza libera utilizzata da “Eclipse Foundation” per il suo software “Eclipse”. Sostistuisce la “Common Public License” (CPL), una licenza di software libero pubblicata da IBM, eliminando alcuni termini relativi a contenziosi in materia di brevetti.
L&rsquoEclipse Public License è progettata per essere una licenza di software libero business‐friendly ed offre clausole copyleft più deboli rispetto ad altre licenze come la “GNU General Public License” (GPL). Gli usufruitori di un software in licenza EPL possono utilizzare, modificare, copiare e distribuire versioni modificate del lavoro e, in alcuni casi, essere obbligati a rilasciare le proprie modifiche.
La EPL è approvato dalla “Open Source Initiative” (“OSI”) ed è elencata come una licenza di software libero dalla “Free Software Foundation” (“FSF”). (Fonte: Wikipedia)


Copyleft Forte:

GNU General Public License (abbreviata in “GNU GPL” o semplicemente “GPL”)
La GNU General Public License (abbreviata in “GNU GPL” o semplicemente “GPL”) è una licenza fortemente copyleft per software libero, originariamente stesa nel 1989 da Richard Stallman per patrocinare i programmi creati per il sistema operativo “GNU”. Infatti, a differenza di altre licenze libere non‐copyleft, un’opera protetta da “GNU GPL” deve rimanere libera, ovvero col susseguirsi delle modifiche deve continuare a garantire ai suoi utenti le cosiddette quattro libertà. (Fonte: Wikipedia)


Network Copyleft:

GNU Affero General Public License (abbreviata in “GNU AGPL”)
La GNU Affero General Public License (abbreviata in “GNU AGPL”) è una licenza di software libero e copyleft pubblicata dalla Free Software Foundation nel novembre 2007, pensata per permettere la cooperazione all’interno della comunità della rete del software.
La “GNU AGPL” è simile alla licenza “GNU General Public License versione 3”, eccetto per il fatto che ha una sezione aggiuntiva (la numero 13) che si riferisce all’utilizzo del software su una rete di calcolatori. Questa sezione richiede che il codice sorgente, se modificato, sia reso disponibile a chiunque utilizzi l’opera sulla rete. Il codice da fornire non sarà solo quello coperto da “AGPL”, ma anche tutti i moduli da esso utilizzati, escluse naturalmente le librerie di sistema. Come quasi tutte le licenze, la “AGPL” proibisce la rimozione della licenza stessa.
La Open Source Initiative ha approvato nel marzo 2008 la “GNU AGPLv3” come licenza open source. (Fonte: Wikipedia)

European Union Public Licence (EUPL”)
La European Union Public Licence (“EUPL”) è una licenza di software libero con effetto copyleft redatta e approvata dalla Commissione Europea. Essa è da considerarsi la prima licenza europea F/OSS (Free/Open Source Software).
È una licenza copyleft di rete (network copyleft/cloud copyleft), che sono un tipo di licenze per cui è necessario rendere disponibile il codice sorgente del programma in modo da essere raggiungibile e fruibile anche dagli utenti da remoto.
È stata approvata nel gennaio 2007 nelle versioni in inglese, francese e tedesco, mentre le traduzioni nelle altre 20 lingue ufficiali dell’Unione sono state approvate un anno più tardi. Il 9 gennaio 2009 la Commissione Europea ha adottato una versione aggiornata della licenza (EULP 1.1) rendendola valida in tutti gli stati membri della Comunità Europea.
È stata rilasciata una nuova versione della “European Union Public Licence” (“EUPL”), la versione 1.2, il 18 maggio 2017.
“La presente licenza concede al licenziatario sull’opera originale, e per tutta la durata del diritto d’autore, una licenza di tipo mondiale, non esclusiva, gratuita e con la possibilità di essere concessa a sua volta in sub‐licenza, conferendo il diritto di:
  • utilizzare l’Opera in qualsiasi circostanza e per ogni utilizzo;
  • riprodurre l’Opera;
  • modificare l’Opera originaria e creare Opere derivate basate su di essa;
  • comunicare al pubblico, anche mediante messa a disposizione o esposizione dell’Opera o di copie di essa e, a seconda dei casi, rappresentare l’Opera in forma pubblica;
  • distribuire l’Opera o copie di essa;
  • cedere in prestito e in locazione l’Opera o copie di essa;
  • concedere in sub‐licenza i diritti sull’opera o copie di essa.
Tali diritti sono usufruibili mediante qualunque mezzo di comunicazione o tramite qualunque supporto attualmente esistente o di futura invenzione. (estratto da: art. 2 EUPL vers 1.1)
(Fonte: Wikipedia)